- Oggetto:
Questioni attuali nella filosofia antica e medioevale (I SEM)
- Oggetto:
Current issues in ancient and medieval philosophy
- Oggetto:
Anno accademico 2023/2024
- Codice dell'attività didattica
- INT1575
- Docenti
- Ermanno Malaspina (Referente)
Matteo Di Giovanni
Amos Corbini
Federico Maria Petrucci - Corso di studi
- Corso SSST
- Anno
- 1° anno 2° anno 3° anno 4° anno 5° anno
- Periodo didattico
- Secondo semestre
- Tipologia
- A scelta dello studente
- Crediti/Valenza
- 3 (18 ore)
- SSD dell'attività didattica
- M-FIL/08 - storia della filosofia medievale
- Modalità di erogazione
- Tradizionale
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità di frequenza
- Obbligatoria
- Tipologia d'esame
- Colloquio
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
Lungi dal rappresentare una curiosità antiquaria, una tradizione inutile e defunta o peggio ancora un fardello imbarazzante da cancellare, il patrimonio culturale dell’Occidente anteriore alla Modernità costituisce un tassello fondamentale dell’identità italiana e una risorsa incommensurabile per il futuro. A ribadirlo di recente sono stati, tra l’altro, il Grande ambito di ricerca e innovazione “Cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell’inclusione” all’interno del Programma Nazionale per la Ricerca 2021-2027 e in seguito il Partenariato Esteso 5 su «Cultura Umanistica e Patrimonio Culturale come laboratori di innovazione e creatività» all’interno del PNRR. In questo lascito enorme, essenziale per le élites culturali e intellettuali del futuro che la SSST intende contribuire a formare, il presente corso ambisce a risvegliare negli studenti la consapevolezza dell’attualità di alcuni temi di riflessione e dibattito vitali nella filosofia greca, nel pensiero romano e nelle successive rielaborazioni e novità medievali in lingua araba e in lingua latina. Dopo una lezione introduttiva, i quattro docenti titolari del corso, membri del Gruppo di ricerca di Filosofia antica e medievale TEAMPhil (https://www.studium.unito.it/do/gruppi.pl/Show?_id=toet), presenteranno nelle rispettive ore uno o due case-studies atti a liberare le menti dei giovani da quello che è stato definito “assedio del presente” e a riconoscere le origini remote e la lunga durata storica di fenomeni, correnti, polemiche, riflessioni che troppo spesso sembrano nate nel mondo (post)moderno e a suo uso e consumo esclusivo.
Far from representing an antiquarian curiosity, a useless and defunct tradition or worse still an embarrassing burden to be erased, the cultural heritage of the West prior to Modernity constitutes a fundamental piece of Italian identity and an immeasurable resource for the future. This has recently been reaffirmed by, among other things, the Great Research and Innovation Area 'Humanistic Culture, Creativity, Social Transformation, Inclusive Society' within the National Research Programme 2021-2027 and then the Extended Partnership 5 on 'Humanistic Culture and Cultural Heritage as Laboratories of Innovation and Creativity' within the PNRR. In this enormous legacy, essential for the cultural and intellectual elites of the future that SSST intends to help shape, this course aims to awaken in students an awareness of the topicality of certain vital themes of reflection and debate in Greek philosophy, Roman thought and the subsequent medieval reworkings and innovations in Arabic and Latin. After an introductory lecture, the four course lecturers, members of the TEAMPhil Research Group in Ancient and Medieval Philosophy (https://www.studium.unito.it/do/gruppi.pl/Show?_id=toet), will present one or two case-studies in their respective hours, in order to free the minds of young people from what has been called the "siege of the present" and to recognise the remote origins and long historical duration of phenomena, currents, polemics, and reflections that all too often seem to have originated in the (post)modern world and for its exclusive use and consumption.
- Oggetto:
Risultati dell'apprendimento attesi
Al termine del corso, gli studenti e le studentesse dovranno aver acquisito una più matura comprensione dell'importanza del pensiero greco, romano e medievale (cristiano e arabo) per la valutazione di tematiche etiche e gnoseologiche attuali troppo spesso considerate figlie esclusive della modernità
- Oggetto:
Modalità di insegnamento
L'insegnamento si svolgerà in forma orale, con l'ausilio del materiale caricato nel "Materiale didattico". Molto apprezzata sarà la partecipazione attiva degli studenti tramite domande a lezione e approfondimenti personali.
- Oggetto:
Modalità di verifica dell'apprendimento
Esame orale, vertente sugli argomenti del corso e sulla bibliografia indicata a lezione e nel sito.Oral examination, covering course topics and the bibliography given in class and on the website.- Oggetto:
Programma
Modulo 1
Docenti: Ermanno Malaspina
1. Cancel culture Si ripercorre brevemente la genesi del fenomeno, virulento soprattutto nel mondo anglosassone, che ritiene la cultura occidentale responsabile solo di disastri (dal colonialismo al riscaldamento globale): in questa prospettiva le discipline antichistiche sono accusate di perpetuare un approccio specista, razzista, sessista ecc. da cui dovrebbero liberarsi.
2. L’“argomento della culla” nell’etica ellenistica e il dibattito contemporaneo sui cosiddetti “nuovi diritti” I filosofi ellenistici avevano elaborato anche una sorta di via empirica, che consisteva nell’esaminare quali fossero le spinte ad agire del neonato, partendo dal presupposto che il neonato, non ancora influenzato dall’educazione, mostrasse il vero télos, cioè l’obiettivo etico voluto dalla natura umana. La nuova fase a cui si sta assistendo in questi anni, con rivendicazione della liceità di azioni e comportamenti che sino a qualche tempo fa erano impensabili e moralmente condannati, dovrebbe riportare invece in auge proprio questo antico “argomento della culla”, perché le due scelte etiche individuate in antico, cioè il principio del piacere e il principio dell’autoconservazione, possono essere usate anche per definire in modo coerente le due posizioni che oggi si contrappongono.
3. Cicerone e la verità Il complesso rapporto di Cicerone come uomo e come filosofo con il concetto di “verità” ha numerosi paralleli con il problema che si deve affrontare oggi tra gli opposti estremismi culturali del relativismo assoluto e del fondamentalismo, religioso e non. La posizione di Cicerone, individuata attraverso un’analisi del suo rapporto con la filosofia accademica, mira da una parte a ribadire la necessità dell’approccio scettico al problema gnoseologico di base, ma dall’altra a cercare comunque un radicamento storico sostanziale che giustifichi nella vita pratica il mantenimento dei valori politici ed etico-religiosi considerati da Cicerone alla base del consesso civile e della società romana in particolare.Modulo 2
Docenti: Federico Maria Petrucci
1. La virtù del cittadino in Platone. La lezione sarà incentrata sulla teoria platonica della virtù, in particolare sul rapporto tra la virtù basata sulla conoscenza, propria del filosofo, e la cosiddetta "virtù demotica". Attraverso la lettura di sezioni dei dialoghi (soprattutto Fedone, Repubblica e Menone) emergerà che questo tipo di virtù rappresenta per Platone uno strumento filosofico fondamentale per rendere efficace e coerente la sua etica, ovvero per garantire da un lato la priorità morale del filosofo, dall'altro per rispondere al problema - ancora molto attuale - di come garantire, almeno potenzialmente, un accesso universale all'agire corretto.
2. Politica e persuasione in Platone. La lezione sarà incentrata sulla lettura di passi del "Gorgia" di Platone e mostrerà come l'analisi proposta da Platone della retorica demagogica possa ancora essere di fondamentale importanza per un'interpretazione non banale di fenomeni politici contemporanei. Ci si concentrerà in particolare sulla nozione di "adulazione" e sull'attitudine subdola, tipica delle demagogie, di assecondare i desideri delle masse.Modulo 3
Docenti: Amos Corbini
1. - L'intenzione come fondamento della morale in Pietro Abelardo (XII sec.). l’Ethica sive scito te ipsum (1140 ca.) è un punto rivoluzionario di svolta nella storia della morale occidentale. I suoi temi principali saranno ripercorsi in sintesi, con particolare attenzione al primato dell’intenzione nella valutazione morale e al suo possibile interesse attuale.
2. - La rivalutazione della tecnica e della tecnologia, tra Ugo di San Vittore (XII sec.) e Ruggero Bacone (XIII sec.). intuizioni molto attuali sull’importanza e il ruolo dello sviluppo tecnico nel miglioramento della vita umana si trovano in questi due autori, e i loro testi ci guideranno in queste loro riflessioni.Modulo 4
Docenti: Matteo di Giovanni
1. Riflessioni post-pandemiche: quanto fidarsi degli esperti? Dogmatismo ed evidenzialismo in Abū Ḥāmid al-Ghazālī La crisi pandemica che si è appena conclusa ha evidenziato una divisione, nel corpo sociale, tra quanti sostengono l’assoluta affidabilità dell’autorità medica e sanitaria, da un lato, e quanti, dall’altro, difendono il ricorso all’esercizio personale di verifica e controllo sulle informazioni e interpretazioni propalate. Una tale opposizione non è nuova nella storia della società umana, e non solo di quella occidentale. Il mondo islamico medievale è stato attraversato da un analogo dibattito tra seguaci dell’autorità costituita (“dogmatismo”) e propugnatori dell’indipendenza di giudizio (“evidenzialismo”) su una vasta gamma di questioni teologiche e giuridiche. Un caso eloquente, che sarà discusso a lezione, riguarda la controversia su conformismo imitativo (taqlīd) e critica dell’autorità (iǧtihād) a partire dall’opera del teologo persiano Abū Ḥāmid al-Ghazālī (m. 1111), con particolare riferimento al conflitto tra ortodossia ismāʿīlita e riforma selgiuchide. Una prospettiva peculiare sul tema è altresì offerta da un oppositore di al-Ghazālī quale Averroè (m. 1198), significativamente in un trattato di argomento giuridico (Trattato decisivo sull’accordo di filosofia e legge religiosa) e proprio in riferimento all’opportunità di vagliare criticamente e individualmente le posizioni consolidate nella dottrina tradizionale. Una selezione di testi significativi e di interpretazioni critiche sarà offerta alla discussione con studenti e studentesse, al fine di evidenziare la specificità del dibattito islamico medievale e il suo rapporto con quello attuale.
2. Conflitto di civiltà vs unità delle culture: particolarismo e universalismo nel mondo islamico. Nel celebre saggio intitolato The Clash of Civilizations and the Remaking of World Order Samuel P. Huntington (m. 2008) prospetta la tesi di uno scontro di civiltà che attraversa Oriente e Occidente all’insegna di valori e sensibilità radicalmente diverse e, a loro modo, inconciliabili. Il saggio ha goduto di una vasta eco nel dibattito pubblico e pare aver tratto forza e legittimità da eventi bellici e attacchi terroristici che, in tempi recenti, hanno scosso il pianeta su vasta scala. Le radici di questa tesi possono essere rintracciate, entro il mondo islamico, nell’annosa controversia che oppone i custodi del sapere islamico tradizionale ai novatori che hanno introdotto le scienze, straniere e profane, dell’enciclopedia filosofica greca. Alcuni momenti di questo dibattito saranno ripercorsi a lezione nelle figure rappresentative di uno scienziato (Abū Yūsuf al-Kindī), un grammatico (Abū Saʿīd al-Sīrāfī), un logico (Abū Bišr Mattā ibn Yūnus) e un filosofo (Ibn Rušd/Averroè), mostrandone l’intima dialettica, insieme alle connessioni che si evidenziano, in ambito occidentale, con l’analoga riflessione circa le potenzialità di integrazione, o viceversa le cautele identitarie, relative all’incontro di tradizioni culturali e intellettuali tra loro estranee. Specifica attenzione sarà dedicata all’opposizione tra discipline tradizionali arabo-islamiche quali la grammatica e l’avanguardia rappresentata dalla scienza della logica, così come illustrata nella cronaca del Kitāb al-Imtāʿ wa-l-muʾānasa (Libro della giovialità e convivialità) dal dotto letterato Abū Ḥayyān al-Tawḥīdī (m. 1023).Module 1
Teaching staff: Ermanno Malaspina
1. Cancel culture We briefly trace the genesis of the phenomenon, virulent especially in the Anglo-Saxon world, which holds Western culture responsible only for disasters (from colonialism to global warming): from this perspective, classics is accused of perpetuating a speciesist, racist, sexist etc. approach from which the discipline should free itself.
2. The “cradle argument” and the “new rights”. Hellenistic roots of the current normative inversion The Hellenistic philosophers had also elaborated a kind of empirical way, which consisted in examining what the infant's urges to act were, assuming that the infant, not yet influenced by education, showed the true télos, that is, the ethical goal desired by human nature. The new phase that we are witnessing in recent years, with claims to the lawfulness of actions and behaviour that until recently were unthinkable and morally condemned, should instead bring this ancient 'cradle argument' back into vogue, because the two ethical choices identified in ancient times, namely the pleasure principle and the principle of self-preservation, can also be used to define in a coherent manner the two positions that are opposed today.
3. Cicero and Truth Cicero's complex relationship as a man and as a philosopher with the concept of 'truth' has many parallels with the problem that faces us today between the opposing cultural extremes of absolute relativism and fundamentalism, religious and otherwise. Cicero's position, identified through an analysis of his relationship with academic philosophy, aims on the one hand to reaffirm the necessity of the sceptical approach to the basic gnoseological problem, but on the other hand to seek a substantial historical grounding that justifies in practical life the maintenance of the political and ethical-religious values considered by Cicero to be the basis of the civil community and Roman society in particular.Module 2
Teaching staff: Federico Maria Petrucci
1. The virtue of the citizen in Plato. The lecture will focus on Plato's theory of virtue, in particular on the relationship between the virtue based on knowledge, which is proper to the philosopher, and the so-called 'demotic virtue'. Through the reading of sections of the dialogues (especially Phaedo, Republic and Menon) it will emerge that this type of virtue represents for Plato a fundamental philosophical tool to make his ethics effective and coherent, i.e. to guarantee the philosopher's moral priority on the one hand, and on the other hand to answer the problem - still very topical - of how to guarantee, at least potentially, universal access to correct action.
2. Politics and Persuasion in Plato. The lecture will focus on the reading of passages from Plato's "Gorgias" and will show how Plato's analysis of demagogic rhetoric can still be of fundamental importance for a non-trivial interpretation of contemporary political phenomena. It will focus in particular on the notion of 'flattery' and the devious attitude, typical of demagogues, of pandering to the desires of the masses.Module 3
Teaching staff: Amos Corbini
1. Intention as a foundation of moral reflexion in Peter Abelard (XIIth. Century). Ethica sive scito te ipsum (around 1140) is a turning and revolutionary point for the history of occidental ethics. We will go over its main topics, with special attention to the primacy of intention in the moral evaluation, and its possible interest today.
2. Revaluation of technics and technology between Hugues of St. Victor (XIIth century) and Roger Bacon (XIIIth century). some very actual intuitions about the importance of technic development for the improvement of human life lie in these two philosophers; their texts will lead us through their thoughts on this topic.Module 4
Teaching staff: Matteo di Giovanni
1. Post-Pandemic Reflections: Should we Trust the Experts? Dogmatism and Evidentialism in Abū Ḥāmid al-Ghazālī. The pandemic of COVID-19 has marked a stark division within society between those who affirm the complete reliability of medical authorities and those who champion personal judgment over the information and interpretation that are disseminated to the public. This kind of contrast is not new in human society. In fact, medieval Islam witnessed similar debates opposing followers of authority (“dogmatism”) and supporters of personal judgement (“evidentialism”) over a wide array of questions pertaining to theology and jurisprudence. One interesting instance thereof is the controversy over blind emulation (taqlīd) and informed opinion (iǧtihād) that is attested in the work of the Islamic theologian Abū Ḥāmid al-Ghazālī (d. 1111), against the backdrop of Ismāʿīlī orthodoxy vs Seljuk reform. A peculiar perspective on the issue is also afforded by al-Ghazālī’s staunch opposer Averroes (Ibn Rušd, d. 1198) in his Decisive Treatise on the Harmony of Philosophy and Religious Law as regards received doctrine and its critical inspection. A selection of texts and interpretations will be discussed in class so as to bring out both the specificity of the medieval debate and its relevance to the present day.
2. Clash of Civilizations vs Unity of Cultures: Particularism and Universalism in the Islamic World. In his essay titled The Clash of Civilizations and the Remaking of World Order, Samuel P. Huntington (m. 2008) outlined what he described as a clash of civilizations between the East and the West, originated by irreconcilable values and principles. The essay has enjoyed wide circulation in the public debate and has, apparently, received further validation from terrorist attacks and military conflicts throughout the globe. Some features of the view that it describes can be traced, within the Islamic world, to the long-standing controversy opposing upholders of traditional Islamic sciences, on one side, and enthusiasts of the newly-minted sciences, secular and foreign to Islam, imported from Greek philosophy on the other. The debate will be explored through the emblematic figures of a scientist (Abū Yūsuf al-Kindī), a grammarian (Abū Saʿīd al-Sīrāfī), a logician (Abū Bišr Mattā ibn Yūnus), and a philosopher (Ibn Rušd/Averroè), with the aim to show both its inner vitality and its connections to the parallel controversy that unfolded, in the West, over assimilation vs rejection of different forms of knowledge that are culturally foreign to one another. Close attention will be devoted to the opposition between traditional Arabic-Islamic sciences such as grammar and the avant-garde represented by the discipline of logic, as illustrated in the chronicle of the Kitāb al-Imtāʿ wa-l-muʾānasa (Book of Delightful and Intimate Conversations) by Abū Ḥayyān al-Tawḥīdī (d. 1023).Testi consigliati e bibliografia
- Oggetto:
- Libro
- Titolo:
- Tutte storie di maschi bianchi morti…
- Anno pubblicazione:
- 2022
- Editore:
- Laterza
- Autore:
- Borgna, Alice
- ISBN
- Permalink:
- Obbligatorio:
- Si
- Oggetto:
- Libro
- Titolo:
- La fine della cristianità e il ritorno del paganesimo
- Anno pubblicazione:
- 2022
- Editore:
- Cantagalli
- Autore:
- Delsol, Chantal
- ISBN
- Permalink:
- Obbligatorio:
- Si
- Oggetto:
Averroè, Il trattato decisivo, a cura di Massimo Campanini. Miano: BUR 1994.
Adamson, P., and A. Key, “Philosophy of Language in the Medieval Arabic Tradition”, in M. Cameron and R. Stainton, eds., Linguistic Meaning: New Essays in the History of the Philosophy of Language. Oxford: Oxford University Press, 2015, 74-99.
Dodds, E.R. Plato: Gorgias, Clarendon Press, Oxford 1959 (commento di riferimento per la seconda lezione).
Al-Ghazālī, Scritti scelti, a cura di Laura Veccia Vaglieri e Roberto Rubinacci. Torino: UTET, 1970.
Gill, C., Learning to live naturally: Stoic ethics and its modern significance. Oxford: Oxford University Press, 2022.
Malaspina, E. Insegnare oggi latino e greco nei Licei, in F. Pagnotta (a cura di), L’Età di Internet. Umanità, cultura, educazione, «Collana Studi Le Monnier Università», Milano-Firenze 2013, 37-52.
Malaspina, E., Cicerone e la verità «Res Publica Litterarum» 2012-3, 1-13.
Petrucci F.M. Opinione corretta, conoscenza, virtù: su “Menone” 96 d1-98 b9, “Elenchos” 32 (2011), 229-262
Taglia A. Platone, Gorgia, Einaudi, Torino 2014 (traduzione di riferimento per la seconda lezione).Per il terzo modulo: testi forniti in traduzione dal docente; articoli scientifici scelti da un elenco fornito a lezione.
Averroè, Il trattato decisivo, a cura di Massimo Campanini. Miano: BUR 1994.
Borgna, A., Tutte storie di maschi bianchi morti..., Bari-Roma 2022.
Adamson, P., and A. Key, “Philosophy of Language in the Medieval Arabic Tradition”, in M. Cameron and R. Stainton, eds., Linguistic Meaning: New Essays in the History of the Philosophy of Language. Oxford: Oxford University Press, 2015, 74-99.
Delsol, C., La fin de la Chrétienté, Paris 2021.
Dodds, E.R. Plato: Gorgias, Clarendon Press, Oxford 1959 (commento di riferimento per la seconda lezione).
Al-Ghazālī, Scritti scelti, a cura di Laura Veccia Vaglieri e Roberto Rubinacci. Torino: UTET, 1970.
Gill, C., Learning to live naturally: Stoic ethics and its modern significance. Oxford: Oxford University Press, 2022.
Malaspina, E. Insegnare oggi latino e greco nei Licei, in F. Pagnotta (a cura di), L’Età di Internet. Umanità, cultura, educazione, «Collana Studi Le Monnier Università», Milano-Firenze 2013, 37-52.
Malaspina, E., Cicerone e la verità «Res Publica Litterarum» 2012-3, 1-13.
Petrucci F.M. Opinione corretta, conoscenza, virtù: su “Menone” 96 d1-98 b9, “Elenchos” 32 (2011), 229-262
Taglia A. Platone, Gorgia, Einaudi, Torino 2014 (traduzione di riferimento per la seconda lezione).For module 3: texts given by the teacher in translation during the lessons; scientific papers chosen from a list given by the teacher.
- Oggetto: