Perché iscriversi alla SSST? Intervista a Giulia Corino, laureata SSST a giugno 2015
Lo abbiamo chiesto a Giulia Corino, laureata SSST a giugno 2015, ha concluso il Master in Management dei beni culturali con uno stage presso il Museo del Cinema di Torino.
"La ricchezza che la SSST ha apportato alla mia carriera universitaria non si può stimare. Mi ha dato la possibilità di affrontare temi e materie non convenzionali, di allenare il mio problem solving e le mie capacità redazionali, di affinare il mio modo di parlare e la mia abilità nel dibattito".
Prima di tutto che laurea hai conseguito e che cosa fai ora
Sono una laureata magistrale in Letteratura, linguistica e filologia; dopo la laurea ho frequentato un Master di II livello in Management dei beni e delle attività culturali a Venezia e Parigi. In questo momento sto concludendo il Master con uno stage curriculare presso il TorinoFilmLab, Museo del Cinema di Torino.
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a frequentare la Scuola?
Fin dal momento di iscriversi all’università mi sono chiesta in che modo fosse possibile mantenere interessi eclettici e variegati in un sistema che porta alla specializzazione e alla settorializzazione. La SSST mi è sembrata un’opportunità di continuare a sviluppare e ampliare interessi che non aderivano al mio ambito di studio e a incontrare studenti di tutti i corsi con cui confrontarmi.
Hai usufruito del posto in collegio? Se sì, che vantaggi ne hai avuto
La SSST è stata naturalmente fondamentale sotto l’aspetto economico per sostenere la mia indipendenza e la mia concentrazione nello studio. Al di là di ciò, l’esperienza dei collegi - Collegio Einaudi e il quinto anno alla residenza EDISU Cavour - in cui sono stata ospitata durante il mio percorso SSST è stata molto positiva. Ho avuto la possibilità di ampliare ancor più le mie relazioni sociali, di conoscere persone interessanti e soprattutto di fare un’esperienza di vita che difficilmente avrò la possibilità di fare altrimenti, il tutto senza nulla togliere al mio comfort e alla mia libertà.
Quale valore aggiunto ti ha dato aver frequentato la Scuola, in termini di formazione e dal punto di vista delle opportunità lavorative?
La ricchezza che la SSST ha apportato alla mia carriera universitaria non si può stimare, solo perché la Scuola è stata di fatto la mia vera esperienza universitaria, la più completa e la più appagante.
In termini di formazione, ho avuto la possibilità di affrontare temi e materie svariate e non convenzionali, di allenare il mio problem solving e le mie capacità redazionali, di affinare il mio modo di parlare e la mia abilità nel dibattito e soprattutto di conoscere docenti di alto livello e grande interesse, con cui sono in contatto ancor oggi.
Non so ancora dire cosa la Scuola potrà darmi sotto l’aspetto lavorativo. Sicuramente, se non l’avessi frequentata, non avrei le ambizioni ed i sogni lavorativi che mi trovo invece ad avere.
Che cosa ti ha insegnato la Scuola?
La Scuola mi ha insegnato innanzitutto un metodo di approccio allo studio e all’analisi dei fenomeni ben diversa da quella che mi ha invece impostato la mia università. Ho appreso come analizzare i problemi sotto molteplici aspetti e con differenti strumenti di lavoro. Ho imparato a relazionarmi con gli altri in modo dialettico ma costruttivo e soprattutto ho imparato ad accettare che la complessità della realtà non può e non deve essere divisa in compartimenti stagni, bensì affrontata e studiata nel suo insieme.