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Perché iscriversi alla SSST? Risponde Marco, laureato in Fisica nel 2015

Pubblicato: Domenica 16 febbraio 2020
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Marco Pangallo, 28 anni
Laurea in Fisica dei sistemi complessi nel 2015

Assegnista di ricerca all’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna, ora postdoctoral fellowship vinta presso la James S. Mc Donnell Foundation - USA

“La mia attività di ricerca, e più in generale quella della mia comunità scientifica interessata allo studio dei sistemi complessi, è fondata sull’interdisciplinarietà. La Scuola mi ha insegnato fin da subito il valore del confronto con i temi e le questioni di altre discipline, e anche la potenziale difficoltà a comunicare tra discipline diverse. In un’epoca in cui molti a parole valutano positivamente l’interdisciplinarietà, ma poi in pratica questa viene pesantemente penalizzata dai meccanismi di valutazione e reclutamento (soprattutto in Italia, in cui i concorsi per docenza sono fortemente disciplinari), iniziative come la Scuola sono un primo passo per rendere il sistema meno settoriale”.

 

Prima di tutto che laurea hai conseguito e qual è attualmente la tua occupazione
Ho conseguito una laurea in Fisica e una magistrale in Fisica dei Sistemi Complessi. Ho poi svolto un dottorato in matematica a Oxford, in cui ho applicato concetti dei sistemi complessi per studiare problemi economici. Attualmente sono assegnista di ricerca all’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna, dove ho deciso di spendere una postdoctoral fellowship che ho vinto presso una fondazione statunitense, la James S. Mc Donnell Foundation.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a frequentare la Scuola?
Volevo ampliare i miei orizzonti rispetto allo studio della fisica. In particolare, fin dal liceo ero sempre stato interessato alla comprensione e all’analisi dei problemi socio-economici, e la Scuola mi permetteva di continuare a occuparmi di questi temi.

Hai usufruito del posto in collegio? Se sì, che vantaggi ne hai avuto
Ne ho usufruito solo per un anno, essendo residente a Torino. È stata un’esperienza formativa insieme ad altre esperienze simili in Erasmus.

Quale valore aggiunto ti ha dato aver frequentato la Scuola, in termini di formazione e dal punto di vista delle opportunità lavorative?
La Scuola mi ha permesso di realizzare le motivazioni elencate sopra. Ho anche usufruito della possibilità di svolgere corsi presso il Collegio Carlo Alberto, il che, vista la mia decisione successiva di concentrarmi sullo studio dell’economia, è stato particolarmente utile. Tuttavia, i corsi generali di scienze sociali che mi ha offerto la Scuola mi hanno permesso di avere una panoramica più generale.

Che cosa ti ha insegnato la Scuola?
La mia attività di ricerca, e più in generale quella della mia comunità scientifica interessata allo studio dei sistemi complessi, è fondata sull’interdisciplinarietà. La Scuola mi ha insegnato fin da subito il valore del confronto con i temi e le questioni di altre discipline, e anche la potenziale difficoltà a comunicare tra discipline diverse.
In un’epoca in cui molti a parole valutano positivamente l’interdisciplinarietà, ma poi in pratica questa viene pesantemente penalizzata dai meccanismi di valutazione e reclutamento (soprattutto in Italia, in cui i concorsi per docenza sono fortemente disciplinari), iniziative come la Scuola sono un primo passo per rendere il sistema meno settoriale.

Ultimo aggiornamento: 16/02/2020 16:26
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