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Perché iscriversi alla SSST - Giurisprudenza Edition

Pubblicato: Martedì 27 giugno 2017

Intervista a Teresa Giaccardi e Pietro Dunn, studenti al terzo anno di Giurisprudenza

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«La conoscenza della società contemporanea nelle sue diverse sfaccettature è essenziale per il giurista.
È impensabile, ad esempio, avere una solida conoscenza del diritto ambientale se non si hanno ben
presenti le basilari nozioni scientifiche in materia di tutela dell’ambiente».

La scelta di iscrivervi alla Scuola di Studi Superiori ha avuto a che fare con la scelta del percorso di studi?
La scelta di iscriverci alla SSST è stata mossa dal fine di integrare al meglio la nostra preparazione universitaria: la conoscenza della società contemporanea nelle sue diverse sfaccettature è essenziale per il giurista. Il diritto disciplina ogni attività umana, e in questo senso va a toccare innumerevoli questioni e problematiche afferenti a settori e ambiti disciplinari diversi: a puro titolo esemplificativo, è impensabile avere una solida conoscenza del diritto ambientale se non si hanno ben presenti le basilari nozioni scientifiche in materia di tutela dell’ambiente. Per questi motivi, il percorso offerto dalla Scuola è apparso ai nostri occhi di particolare interesse.

Che paure e che aspettative avevate prima di iniziare?
La prospettiva di intraprendere gli studi in un campo scientifico che non avevamo affrontato nel corso degli anni del liceo, unita alle preoccupazioni relative al necessario mantenimento dei requisiti richiesti dalla Scuola, certamente ci preoccupava molto. Al tempo stesso, il desiderio di metterci in gioco e di conoscere un mondo e una città che per noi erano del tutto nuovi era decisamente forte. L’adrenalina, in poche parole, era tanta.

Dopo tre anni che difficoltà e che soddisfazioni hai avuto?

Pietro: L’impegno profuso in questi primi tre anni è stato molto e, certamente, a volte stancante. Le soddisfazioni sono però state moltissime e hanno di gran lunga superato le difficoltà: soddisfazioni sia a livello universitario, sia, e soprattutto, a livello umano. In particolare, ho trascorso il secondo e il terzo anno come ospite presso il Collegio Einaudi, dove ho avuto l’opportunità di conoscere e dialogare con altri studenti provenienti da tutta Italia: ritengo che l’esperienza collegiale abbia decisamente contribuito a dare un valore aggiunto alla mia esperienza universitaria. La possibilità di risiedere in pieno centro a Torino, inoltre, mi ha permesso di partecipare alla vita culturale della città e agli innovativi progetti didattici proposti dal mio Dipartimento. In particolare, ho preso parte nello scorso semestre a una clinica legale incentrata sui diritti delle donne detenute, svolgendo una serie di attività che mi sarebbero risultate precluse laddove fossi stato pendolare.

Teresa: Concordo con Pietro sull’importanza, per noi studenti fuori-sede, dell’opportunità di essere ospitati presso una residenza universitaria, nel mio caso la Residenza Olimpia - EDISU. Anche io, quest’anno, ho partecipato a un progetto extra-curricolare offerto dalla mia facoltà. Nello specifico sono stata un membro della squadra dell’Università di Torino che ha preso parte a una simulazione processuale internazionale: un’attività che è stata senza dubbio la mia più grande soddisfazione in questi tre anni, e che non avrei sicuramente potuto svolgere con lo stesso grado di impegno e costanza se non avessi avuto la fortuna di vivere a meno di cinque minuti dal mio campus universitario.

Quale valore aggiunto dà la Scuola a uno studente di Giurisprudenza?

Pietro: La possibilità di affrontare le questioni e le problematiche del mondo attuale sotto una pluralità di punti di vista differenti è, secondo me, il valore aggiunto di maggior rilievo che la Scuola possa offrire a uno studente di Giurisprudenza: uno dei rischi in cui può incorrere il giurista è quello di scadere nel puro tecnicismo e formalismo giuridico. La Scuola permette di superare questo rischio, in quanto porta a considerare gli innumerevoli fattori e le conseguenze scientifiche e sociali legati a una determinata questione che debba essere risolta dal diritto.
A livello puramente accademico, l’elaborazione di “tesine” è di particolare valore per quanti affrontino un corso di laurea magistrale a ciclo unico: si tratta infatti di un ottimo esercizio ai fini della tesi di laurea magistrale, laddove non esista quel banco di prova che è la tesi triennale.

Teresa: Personalmente considero la SSST parte integrante del percorso di formazione giuridica che sto intraprendendo. I corsi offerti mi hanno consentito di apprendere nozioni e, soprattutto, di sviluppare interessi in ambiti diversi da quello dei miei studi universitari ma a questo strettamente interconnessi.
Ad esempio, durante il primo anno alla Scuola, ho frequentato un corso attinente agli effetti del fenomeno di globalizzazione sul diritto, un argomento che ho trovato da subito stimolante e che, per questo motivo, ho deciso poi di approfondire l’estate successiva durante un periodo di studi negli Stati Uniti presso la Northwestern University.

Che cosa ti aspetti dal futuro, anche dal punto vista delle opportunità lavorative?

Pietro: Al momento non sono certo di ciò che farò dopo la laurea: mi piacerebbe certamente intraprendere la carriera forense, ma non voglio escludere a priori la possibilità di un dottorato; in particolare, la mia aspirazione sarebbe di operare nel settore del diritto penale o della tutela dei diritti umani.
Mi piacerebbe tra l’altro partecipare a un progetto di mobilità internazionale durante il quinto anno: non escludo che questa esperienza potrebbe pormi davanti a nuove opportunità.

Teresa: Anche io non ho ancora le idee chiare in merito a cosa farò dopo la laurea. Per il momento mi piacerebbe lavorare nell’ambito del diritto commerciale e internazionale privato, settori in cui la conoscenza approfondita in materia di attualità e di funzionamento dell’economia globale che sto acquisendo alla SSST giocherà un ruolo fondamentale.
Per quanto riguarda l’immediato futuro, invece, il prossimo semestre partirò per il Canada, dove frequenterò la McGill University, a Montreal, un’esperienza che arricchirà senza dubbio il mio percorso sia da studentessa di giurisprudenza, sia da studentessa della Scuola di Studi Superiori.

 

Ultimo aggiornamento: 27/06/2017 14:39
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