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Perché iscriversi alla SSST - Intervista a Luisa Bertone, studentessa di Lettere

Pubblicato: Lunedì 13 marzo 2017

Perché iscriversi alla SSST?
Lo abbiamo chiesto a Luisa Bertone, studentessa all’ultimo anno di Lettere.

upload_Luisa_Bertone.jpg«La Scuola mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti e di concepire l’università come un percorso di formazione completo. Mi ha insegnato a essere flessibile, a mettermi in gioco anche di fronte a discipline che esulano dal mio specifico campo di studi. Insomma, la Scuola mi ha portata spesso ad uscire dalla mia comfort-zone, un ottimo incentivo alla crescita personale oltre che professionale».

Prima di tutto che corso di studio frequenti
Sto per laurearmi in Letteratura, filologia e linguistica italiana.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a frequentare/scegliere la Scuola?
Quando ho dovuto scegliere la facoltà a cui iscrivermi, sapevo con certezza di non poter fare altro che Lettere, a causa della mia grande passione. Al liceo ero però brava anche in altre materie, e alcune di esse, come matematica o diritto, mi interessavano molto.
Quando ho saputo che potevo seguire la mia passione, iscrivendomi a Lettere, e approfondire parallelamente altri campi di studio, ho capito che la SSST faceva per me.

Usufruisci del posto in collegio? Se sì, che vantaggi ne trai?
Sì, ho passato tre anni al collegio Cavour e quest’ultimo anno al collegio Einaudi, presso la sezione Po. La vita di collegio consente di venire a contatto con altri studenti meritevoli, e di vivere l’università a 360 gradi. Naturalmente i benefici economici non sono da sottovalutare: i miei genitori sono molto fieri del fatto che mi mantengo da sola il posto letto a Torino, siccome sono una studentessa fuori sede.

Quale valore aggiunto ti dà frequentare la Scuola? Che cosa ti aspetti, anche dal punto vista delle opportunità lavorative?
La Scuola mi ha consentito di ampliare i miei orizzonti e di concepire l’università come un percorso di formazione completo e non soltanto settoriale. Mi ha insegnato a essere flessibile, a mettermi in gioco anche di fronte a discipline che esulano dal mio specifico campo di studi.
Insomma, la Scuola mi ha portata spesso ad uscire dalla mia comfort-zone, e questo è un ottimo incentivo alla crescita personale oltre che professionale. A breve sarò laureata e affronterò i concorsi di ammissione ai dottorati di ricerca: mi aspetto che queste abilità apprese presso la Scuola mi vengano in aiuto per questi test altamente selettivi che sto per affrontare.

Che cosa ti insegna/ti ha insegnato la Scuola?
La Scuola mi ha insegnato che la cultura è una costruzione organica, che si apprezza meglio se non è parcellizzata. Mi ha insegnato la produttività del lavoro di squadra, e il valore di uno scambio diretto con i professori. Mi ha anche insegnato a prendere l’iniziativa e a non essere passiva, dentro e fuori dalle aule.

Ultimo aggiornamento: 10/04/2017 15:17
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