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Dicono di noi. La parola ai nostri studenti: perché iscriversi alla SSST?

Pubblicato: Lunedì 19 giugno 2017

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2017

Giurisprudenza Edition - intervista a Teresa Giaccardi e Pietro Dunn, studenti al terzo anno
«La conoscenza della società contemporanea nelle sue diverse sfaccettature è essenziale per il giurista. È impensabile, ad esempio, avere una solida conoscenza del diritto ambientale se non si hanno ben presenti le basilari nozioni scientifiche in materia di tutela dell'ambiente».

Andrea Oliva, studente di Filosofia
«La SSST mi permette di rimanere aggiornato sul complesso e sfaccettato contesto contemporaneo, un aspetto fondamentale per affrontare il compito della filosofia, che in fondo è interrogare il presente. Da un punto di vista organizzativo mi ha insegnato a essere più cosciente delle deadline e di quali sono le conseguenze nel non rispettarle, ma, sopratutto, a costruire insieme agli altri studenti un progetto, a portarlo avanti e sostenerlo».

Elena Ferrero, studentessa di Scienze degli alimenti e della nutrizione umana
«La Scuola mi ha insegnato ad addentrarmi in materie estremamente lontane dal mio ambito, con l'umiltà di non avere chiaro tutto, ma la consapevolezza che una mente estranea alla materia - ma curiosa - può dare una chiave di lettura nuova con cui affrontare le questioni più complesse. Se non avessi frequentato il corso di Calcolo simbolico, mai mi sarebbe venuto in mente di utilizzare un complesso programma di calcolo matematico per trovare applicazioni nella terapia dei pazienti diabetici».

Francesca Alloatti, studentessa di Scienze linguistiche
«Sono entrata in contatto con saperi che sicuramente non avrei incontrato altrimenti. Mi ha dato la possibilità di vedere delle intersezioni con il mio corso di studio che potrebbero avere uno sbocco lavorativo sicuro: il linguaggio nelle Neuroscienze, o anche l'analisi di dati linguistici per le aziende che si occupano di Big Data e Semantica del web».

Elisa Pettiti, studentessa di Giurisprudenza
«La Scuola insegna che è sempre possibile imparare, non solo dai professori, ma anche - e soprattutto - dagli altri studenti, dentro e fuori le aule. Mi insegna che apprendere non significa incamerare nozioni in modo acritico, ma comporta l'acquisizione di un metodo e di una elasticità mentale applicabili alle situazioni più disparate, anche a quelle davvero lontane dalla nostra formazione».

Dario Bassani, studente di Filosofia
«La composizione dei brevi elaborati richiesti dai docenti al termine dei corsi mi ha imposto di sviluppare una familiarità con la scrittura accademica che difficilmente avrei acquisito prima della stesura della tesi triennale».

2016

Luisa Bertone, studentessa di Lettere
«La Scuola mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti e di concepire l'università come un percorso di formazione completo. Mi ha insegnato a essere flessibile, a mettermi in gioco anche di fronte a discipline che esulano dal mio specifico campo di studi. Insomma, la Scuola mi ha portata spesso ad uscire dalla mia comfort-zone, un ottimo incentivo alla crescita personale oltre che professionale».

Jeshua Stenta, studente di Comunicazione pubblica e politica
«La scelta del percorso universitario è stata per me piuttosto travagliata, e la Scuola ha contribuito a non farmi pesare troppo l'aver preso una direzione a discapito di altre. Dal punto di vista lavorativo mi aspetto sia d'aiuto per gestire situazioni e carriere non del tutto in linea col mio percorso di studi principale, ai quali probabilmente potrò accedere proprio in virtù della formazione ricevuta in SSST».

Lorena Franceschetti, studentessa di Scienza e Tecnologia dei materiali
«Ci troveremo sempre più spesso a lavorare in gruppi eterogenei, per competenze e strumenti di lavoro. Ad affrontare problemi che da soli non potremo risolvere. Coordinarsi con tanti soggetti diversi, trovare canali di comunicazione e capire come costruire qualcosa che sia fruttuoso per tutti, non è semplice né immediato, ma la Scuola ci insegna a farlo».

Daniele Proverbio, studente di Fisica
«La Scuola mi ha insegnato a dialogare con tutti, indipendentemente dal campo di provenienza, confrontandomi su terreni comuni e ragionando su quelli ignoti, cercando di apprendere aspetti e metodologie di discipline diverse. E poi la gestione del tempo. Non è affatto banale riuscire a coniugare vari impegni e richieste di alti risultati, ma la Scuola pone le condizioni affinché ogni studente impari a rispettare le consegne».

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Ultimo aggiornamento: 19/09/2017 13:17
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