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Perché iscriversi alla SSST - Intervista a Dario Bassani, studente di Filosofia

Pubblicato: Giovedì 27 aprile 2017

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«La composizione dei brevi elaborati richiesti dai docenti al termine dei corsi mi ha imposto di sviluppare una familiarità con la scrittura accademica che difficilmente avrei acquisito prima della stesura della tesi triennale».

Prima di tutto, che corso di studio frequenti?
Sto per concludere il corso di laurea triennale in Filosofia, al termine del quale intraprenderò la magistrale in Antropologia.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a frequentare/scegliere la Scuola?
Alla fine del liceo avevo di fronte due opzioni: tentare l'ingresso in un'accademia teatrale o cominciare gli studi in Filosofia. Dopo una breve ma bellissima esperienza presso la Societas Raffaello Sanzio di Cesena ho compreso che il teatro non mi sarebbe bastato per soddisfare tutti i miei interessi, che tutt'ora coinvolgono una pluralità molto eterogenea di tematiche. Ho quindi optato per Filosofia, pur con qualche perplessità. Il desiderio di entrare a far parte della Scuola e la soddisfazione derivata dal superamento del test di ingresso sono stati lo scatto con cui ho portato a una tacca più alta il mio percorso di studi, perseguendo il progetto di contaminazione fra discipline differenti.

Usufruisci del posto in collegio? Se sì, che vantaggi ne trai (non solo in termini economici)
Ho approfittato del posto in collegio fin dal primo anno e da due anni sono ospite della Residenza Cavour, a pochi passi da Palazzo Nuovo e da Campus Luigi Einaudi: per me la vicinanza alle principali sedi universitarie è stato un cambiamento non da poco, abituato com'ero a frequentare il liceo da pendolare. È un'esperienza che consiglierei a ogni mio coetaneo: conferisce alla vita universitaria una piega conviviale che per chi non è fuori sede è quasi impossibile da concepire.

Quale valore aggiunto ti dà frequentare la Scuola?
Che cosa ti aspetti, anche dal punto vista delle opportunità lavorative?
Senza la Scuola quasi certamente non avrei avuto la possibilità di confrontarmi in modo tanto fecondo con studenti e docenti provenienti da altre facoltà. Inoltre, la composizione dei brevi elaborati richiesti dai docenti al termine dei corsi della Scuola mi ha imposto di sviluppare una familiarità con la scrittura accademica che difficilmente avrei potuto acquisire prima della stesura della tesi triennale. Per quel che riguarda il lavoro, qualora non riuscissi a rimanere all'interno dell'ambiente universitario, credo che aver partecipato al percorso formativo della Scuola mi valorizzerà se mai deciderò di propormi come antropologo in una qualche ONG.

Che cosa ti insegna/ti ha insegnato la Scuola?
La Scuola mi rammenta che i problemi che ci interpellano richiedono la cooperazione costante di saperi abituati a essere assai diffidenti gli uni verso gli altri; che per essere all'altezza delle sfide che la tarda modernità ci pone occorre intrecciare sguardi e pratiche eterogenee rinunciando a facili snobismi disciplinari.

Ultimo aggiornamento: 24/05/2017 14:09
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